Avorio
Le zanne d’elefante o di tricheco, uno dei materiali più resistenti in natura utilizzati in epoca paleolitica come materia prima sia nella scultura (importante e di rilievo), sia per le varie arti decorative. Le opere d’arte d’avorio conservate ancora oggi coprono un’intera gamma di statuette e sculture per l’altare della chiesa, come scatole, fibbie, pettini, ecc. Anche se in natura l’avorio si trova in poche opere d'arte, venne ampiamente usato in una serie di statue di culto d'oro e avorio, dagli antichi greci. Tra questi, il più famoso fu la statua di Zeus ad Olimpia e la statua di Atena sull'Acropoli di Atene (opera di Fidia). Le statue d’avorio erano la forma più comune nella scultura bizantina. La diffusione in Europa occidentale aveva una grande influenza, portando meravigliose sculture nell’età Carolingia ed in quella Romanica (il culmine delle opere partivano dal 9° fino al 11° secolo). Per quanto riguarda le altre culture, splendidi esemplari d’arte in avorio abbiamo dagli Ife e da Benin.