Arte mesopotamica
I primi esempi di arte e architettura della Mesopotamia risalgono alla fine del 4° millennio a.C. dagli antenati o dagli immediati "precursori" dei Sumeri. Gli edifici religiosi in mattoni di questo periodo sono noti per il loro alto livello di progettazione e per l'ingegnosità delle decorazioni. D'altra parte, nella scultura dominano opere di piccole dimensioni (probabilmente a causa della scarsità di pietra e legno), mentre contemporaneamente l'immagine mitica dei sigilli crea dei contratti che rimarranno in vigore per 25 secoli. Durante l’epoca dei Sumeri fanno la loro comparsa palazzi imponenti conosciuti come ziggurat, in cima dei quali vi erano dei templi. Inoltre, nelle piccole statue votive intarsiate con inserti colorati dominano elementi che porteranno alla formazione delle caratteristiche dello stile della Mesopotamia. Notevoli artigiani hanno creato oggetti d'arte d’oro, argento o altri metalli semi-preziosi (che erano importati da altri paesi), destinati a diventare offerte religiose o decorare le tombe. I rilievi in pietra, che nel periodo sumero sono di gran interesse soprattutto come "Documenti" del tempo, testimoni di un cambiamento importante sotto l'influenza dei popoli semitici del Akad, nel secondo millennio a.C., aprono la strada agli affreschi. L'architettura della Mesopotamia, comunque, arriverà al culmine nel 6° secolo. Nella Babilonia di Nabucodonosor, una città fortificata che copre un'area di circa 2.000 ettari, le facciate di edifici di grandi dimensioni e la strada che collega gli edifici sono decorati con raffigurazioni vivide su mattonelle smaltate. I simboli della tradizione mesopotamica sono ancora oggi visibili in altre parti del mondo (arte islamica).